Oggi accoltellato uno studente dei collettivi a La Sapienza
Ogni giorno sta diventando un bollettino.
Si è dato il via libera, si sono sciolte le briglie.
Si continua a parlare di immigrati e di sicurezza,
di aggregazione e di sicurezza,
di diversità e di "sicurezza",
si evoca l'emergenza e a furia di evocarla la si attrae, la si provoca.
Si indica un nemico povero, un nemico extra, un nemico fuori, un nemico diverso, un nemico collettivo, si costruisce l'immaginario del teatro di guerra, si costruisce il senso dello scontro, il senso dell'arena e si attrae la violenza vera, la si risveglia, la si richiama dalle fogne, per poi passare alla violenza di stato, all'autorità.
Il circolo: indicare il nemico che distrugge l'identità, la comunità, il territorio, la casa, la radice, il dio, la patria, la famiglia, si evoca reazione, si evoca restaurazione si richiama la violenza di squadra per sopperire e per restaurare, si riapre e si rigenera la violenza di stato per ristabilire il dio, la patria, la famiglia, il territorio, la casa, la radice, la comunità, l'identità.
E' il fascismo.
non altro.
L'Aquila, 06 Aprile 2009
Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
e nel caso aquilano, non si capisce cosa sia davvero successo, pare che si stia raccontando un far west solo
per evocazione....
cercasi testimonianze su questa "banda di teppisti".
Immagino la magistratura aprirà una inchiesta, immagino si cercherà di identificarli, immagino che il referto medico spieghi che tipo di collusione/colluttazione ha subito il/i poliziotto/i
Se vogliamo combattere questi delinquenti bisognerà capire chi sono... o ci interessa solo "la reazione" mediatica-istituzionale?
Purtoppo non ho parole.
La politica ormai si fa con le stesse parole che si sentono al bar.
Posta un commento