L'Aquila, 06 Aprile 2009

Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.

venerdì 30 novembre 2007

Cosa dolce cosa

Il Prc per reggere il proprio congresso decide
da solo quando è finito il "vincolo politico",
quando chiedere "la verifica", quando riaprire
in commissione l'accordo sullo "scalone",
mentre si era deciso di "migliorarlo" sulla precarietà.

Il Pdci di tutta risposta vota diversamente da
come concordato con gli altri, con l'effetto
di "sembrare piu' a sinistra" e di lanciare
messaggi a Prodi e agli altri della sinistra
(quando smetteremo di prendere il voto nei vari
consessi come strumento per lanciare
messaggi? ).

Il Prc e il Pdci si osservano per studiare
le mosse sulla falce e martello.
Il primo pronto a rinunciarvi, il secondo no,
ma se il secondo no allora il primo non so...

Sd senza uno straccio di linea guida e di
organizzazione, naturalmente con inevitabile
ripercussione a tutti i livelli (difficile fare
politica senza sapere dove si va, salvo
entrare nella competition a sinistra ...)
Sd che da un lato lascia andare via come
se nulla fosse una parte del movimento
e dall'altro si preoccupa di sterilizzare
invece il congresso di rifondazione.

I Verdi che sono spaccati tra andare nel
Pd a fare le ancelle di Realacci, rimanere
con il Sole che garantisce l'1,5 ... o
provare a fare un percorso piu serio.
Anche loro che all'atto dell'avvio del
processo della sinistra pagano il conto
di anni di politica interna in cui il
"collante" non è stata la linea, ma gli
scontri tra notabilati. Per cui si può
essere moderatamente di sinistra in alcune
aree del paese, disobbedienti nel nord-est,
macchine di voto (e non solo) in campania,
etc.. etc...

Insomma a guardarla così sta cosa fa un
pò schifo.
Eppure è piu' forte, decisamente piu' forte
il bisogno di una sinistra ampia plurale
radicata nella tradizione del socialismo,
che metta al centro il conflitto
capitale-lavoro e il conflitto capitale-ambiente,
che sappia lottare stare in campo per una
trasformazione della società tale da liberare
le donne e gli uomini dalla sopraffazione del
bisogno, di liberarli dall'autoritarismo e di
consegnare ai posteri una terra ancora feconda.

E' piu' forte il bisogno delle miserie in corso.

giovedì 29 novembre 2007

Free Magenta !

Qualcuno doveva pure arrivarci.
C'è chi brevetta sementa, chi brevetta codici genetici,
chi parole, chi frasi, chi slogan ...

La t-mobile ha registrato il magenta.

Sta nel suo logo, è suo !

martedì 27 novembre 2007

10%

Per carità, è un elezione poco significativa
per trarne un dato politico generale.
Ma tant'è, per una volta qualche soddisfazione
potremmo pure prendercela.
Alla VII Circoscrizione i candidati di Sinistra democratica
raccolgono il 10.4% dei consensi, siamo gli unici ad eleggerne
2 (dei vecchi soggetti...) ed il nuovo presidente è
un compagno del Pdci.

Tiè !

P.S.: a tutti coloro che hanno fatto di tutto per farci perdere,
come lista e come strategia per Sinistra democratica.

lunedì 26 novembre 2007

Gli uomini e la violenza sulle donne.

Sono rimasto abbastanza perplesso dalla gestione
della manifestazione di Roma.
Dalla spinta affinchè la manifestazione fosse "riservata"
alle donne e "vietata" agli uomini, fino all'approccio
estremamente aggressivo non solo e non tanto verso le
"donne in politica", ma verso gli uomini che hanno
partecipato e ancor di piu verso gli uomini li per lavoro,
in primis i giornalisti.
Personalmente credo che la lotta delle donne necessiti
si di una fortissima presa di coscienza al femminile,
perchè troppo spesso si annida nelle donne stesse una
sorta di "giustificazione", ma che questa lotta non
può travalicare conquiste "generali" che possono aiutare
la stessa lotta delle donne.
Dalla libertà di manifestare alla libertà di informazione.
...
(salto)
...
c'è però un punto che dovremmo approfondire, come uomini,
come "maschi oppressori", un vuoto da colmare.
Credo che l'evoluzione-involuzione del movimento delle donne
nell'ultimo anno sia in parte dovuta all'enormità di questo vuoto.
E' l'analisi al maschile, franca, sul perchè, come genere,
siamo facili alla violenza, facilissimi alla violenza sulle donne.
Non c'è dubbio, è piu' facile essere "genere" se si è vittima,
piuttosto che carnefici.
Ognuno di noi non vuole accollarsi una colpa che non gli
appartiene, che non sente sua.
Ma forse non dovremmo negarci che è "di genere" la battuta
umiliante verso le donne, che è "di genere" la reazione
violenta all'assenza/perdita dell'identità della "supremazia",
che è "di genere", "virile", la ricerca del dominio fisico.
E non è forse del tutto errato dire che è in questo essere
"di genere" che si annida la spinta all'aggressione,
la "carica" violenta, l'esplicitazione del presunto o
ricercato "dominio".
Forse dovremmo cominciare anche noi, per fermare la mattanza.

Qualcuno era comunista, aggiornamento

Pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri - 52%
Berlinguer era una brava persona - 14%
Sognava una libertà diversa da quella americana - 10%
Non ne poteva piu' di fare l'operaio - 8%

mercoledì 21 novembre 2007

Nazionaldemocratici



Come previsto.
E' nato il partito nazional-democratico.
Era chiaro dalla carta dei valori.
E' stato confermato sul pacchetto sicurezza (vedi prefettocrazia).
La carta sfiorava il concetto di "razza italiana".
"Patriottismo dolce" dice con entusiasmo Ermete Realacci.

Dio, Patria, Famiglia e Cinema.

Sicurezza, immigrazione, donne e informazione

"Una ragazza originaria del Ghana di 20 anni è stata costretta ad avere un rapporto sessuale con un uomo ieri sera, verso le 19, in un viale del centro di Pordenone. Lo hanno confermato oggi i carabinieri, che faranno fare alla giovane, da molti anni residente in Italia, un'identikit. Ieri sera la vittima non era nelle condizioni di poter dare indicazioni utili ai militari per identificare l'aggressore, eccetto quella che lo stupratore era bianco, sui 30 anni, con i capelli scuri e italiano."

Alcune osservazioni: "è stata costretta ad avere un rapporto sessuale con un uomo"

Se fosse accaduto il contrario:
"Italiana stuprata da immigrato africano".

Nel caso attuale le informazioni "aggiuntive" tipo: bianco, 30 anni, capelli scuri e italiano, sono trattate come informazioni aggiuntive.

Al contrario la notizia non sarebbe stata l'ennesima violenza sulla donna, ma "le informazioni aggiuntive". La notizia sarebbe stata: africano, immigrato carnefice, italiana la vittima.

Ma le due notizie (quella vera e quella presunta) sono invece la stessa ennesima notizia:
uomo violenta donna

cominciamo a parlarne così.

martedì 20 novembre 2007

La sinistra.

Siamo tutti in movimento.
Con il congresso dei Ds e con la scelta di non partecipare
al percorso del Pd abbiamo rotto gli argini.
Certo ci sono le prove di forza del prc che vorrebbe trasformare
tutto in una lenta adesione.
cosi come ci sono le torsioni storico-identitarie del pdci (vedi Lenin)
che vorrebbe nascesse la "cosa rossa", naturalmente comunista.
Anche io vorrei un grande e vivo partito socialista, ma la scelta dei Ds rende
questa prospettiva difficile, storicamente non a portata di mano.
Naturalmente bisogna aggiungere la torsione mini-socialista a tutto ciò.
Lo spirito per capirci non è, fuori da Sd, unitario.
Chi dice facciamo i comunisti un pò piu uniti e un pò piu grossi.
chi dice facciamo i socialisti un pò meno divisi e un pò meno piccoli.
Sd vorrebbe ripercorrere le ragioni di una radice comune e di un futuro possibile,
non solo per noi, ma per le idee di sinistra, per una prospettiva locale e globale
un pò più giusta, un pò più egalitaria, un pò più progressista e quindi anche un pò più socialista/comunista/ecologista.
Una speranza c'è. Gli argini che si sono rotti.
Spero nessuno sterilizzi la discussione a sinistra per salvaguardare la rendita
elettorale, per salvaguardare "l'unità" dei partiti coinvolti a spese dell'unità della sinistra.
Possiamo provare, una sinistra arcobaleno, socialista, comunista, ecologista, plurale, che sappia e possa contare, una sinistra che lotta per la trasformazione della società e che fa del governo un pezzo di questa lotta, il più complesso, ma certamente un pezzo cruciale.
Una sinistra seria, non parolaia, non borghese. Intellettuale sì, ma di massa, popolare, persino di classe.
Siamo in movimento.
Avanti!

giovedì 15 novembre 2007

Questione di cittadinanza.

Cosa c'è dietro l'eliminazione degli Enti per il Diritto allo studio universitario?
Prima nel Lazio, poi in Lombardia, poi la Puglia ed uno ad uno cadono in tutta Italia.
In molte regioni (Lazio, Lombardia, Veneto) per anni i commissariamenti si sono susseguiti.
Ma il collasso si tocca con le città "universitarie" per eccellenza. Le città che hanno un rapporto studenti/residenti alto.
Le città con il rapporto piu' alto sono Camerino e Urbino, Marche, con storie "individuali". Una è un Università piu' che una città. Una città-campus. 7000 abitanti, 10000 studenti. L'altra è l'ultimo residuo di università non statale non privata (caduta).
Poi le vere "città universitarie" italiane, quelle di "provincia" come Pisa, Cosenza, L'Aquila, Siena, Pavia, Perugia, Lecce fino a Padova, Bologna, Firenze.
Una, Cosenza, ha anche lei una storia "speciale", a sè stante e andrebbe studiata in modo particolare.
Queste città sono cambiate con l'esplosione universitaria, prima con l'apertura degli atenei nel dopo 68, poi con il nuovo saltino (verso la massa) del 3&2.
Al cambiamento dei "numeri" si è aggiunto il cambiamento della "relazione" tra giovani, veloce, orizzontale, magmatica, in una parola "reticolare"; un cambiamento dovuto a mille fattori, la comunicazione, la tecnologia, la residenzialità fuori sede, l'esplosione della notte.
Solo alcune città hanno affrontato la questione del "welfare studentesco", quasi nessuna la questione della cittadinanza vera e propria. Non sono la stessa cosa.
Borse, alloggi pubblici, tariffe scontate etc.. sono il welfare, ma il welfare è solo una parte, fondamentale e imprescindibile sia chiaro, dell'integrazione vera tra studenti e città.
L'armamentario istituzionale per il welfare e per la cittadinanza ha visto al centro, in modo insufficiente peraltro, gli enti per il diritto allo studio universitario.
Le adsu, ardsu, ersu, adisu, etc.. ; gli organismi di gestione del dopo "opere universitarie" nate dalla legislazione regionale conseguente la legge quadro 390-91.
Insufficiente perchè la cittadinanza è un problema che vede da un lato la questione dei "livelli essenziali delle prestazioni", ancora inesistenti in italia e che non possono che essere definiti da legge (altro che dpcm), dall'altro la legislazione regionale ed infine la triangolazione locale Università-Regioni-Comuni.
Le adsu hanno assolto bene (come forma, poi le degenerazioni pugliesi-emiliane le lasciamo ad altra riflessione...) alla costruzione del rapporto Regione-Università.
Ma la cittadinanza necessita di una maggiore integrazione Università-Regione-Comune.
Di fronte a questa enormità (di sfida), ci si trova invece con regioni che discutono di cancellare le Adsu, per centralizzarle regionalmente e rimetterle alla pura mercè delle giunte regionali. Le Adsu sono gli enti che piu' facilmente possono costruire la relazione nel territorio, avrebbero si bisogno di una riforma, ma per agganciare alle discussioni anche i Comuni, non per cancellare definitivamente la "territorialità" della cittadinanza.
E' un punto di rottura. Nettissimo.
E' una trasformazione epocale (cancellare enti di quindici anni non è mica un problema contingente...) e sta passando (in alcuni casi è passata) sotto silenzio, con la banalità dei costi, della riduzione...delle funzioni omogenee (omogenee? Firenze e Siena? L'Aquila e Teramo? Bari e Lecce? Bologna e Ferrara? se si discutesse di cittadinanza altro che omogenee...), del numero dei consiglieri, della sede regionale, e stron.ate varie.
Le competenze statali (lep), quelle regionali, l'autonomia degli atenei e le politiche di governo del territorio devono incrociarsi per delineare le "regole" della città universitaria. Le adsu non sono all'altezza di questa sfida, ma la proposta politica (politica?) è un enorme passo indietro. Se l'allocazione del "potere" è posto in un luogo incapace di "governare" i processi delle città universitarie allora il pubblico farà un passo indietro. Non avrà "potere" sui processi reali e potrà solo limitarsi a gestire bandi regionali di borse di studio. Il resto, la vita quotidiana degli studenti, non avrà "il pubblico" di mezzo, non potrà che essere consegnato per sempre al solo mercato. La monetizzazione di tutti i servizi sarà lo sbocco inevitabile.
L'azienda regionale darà assegni, borse o prestiti. Di sola moneta. I servizi saranno tutti consegnati a privati e si "acquisteranno" con la moneta di cui sopra.
Le popolazioni studentesche sono un mercato e i servizi pubblici collettivi sono un intralcio. Potenziarli è interesse pubblico. Cosa di meglio che cancellarli dicendo che è per "abbassare i costi della politica"?

martedì 13 novembre 2007

lunedì 12 novembre 2007

Feira do Porco e do Enchido no seu melhor


Mais um ano, mais uma feira, mais um êxito. Durante todo o dia de ontem, Meruge como que regressou ao passado e presenteou os muitos milhares de visitantes que por ali passaram com a sua gastronomia típica à base de carne de porco e o seu fumeiro. Foi mais uma edição da Feira do Porco e do Enchido

Medio centenar de vuelos a Guantánamo pasaron por España entre 2002 y 2007

Casi medio centenar de aviones, en su mayoría militares, han cruzado el espacio aéreo español con destino o procedentes de la base estadounidense de Guantánamo (Cuba), verdadero agujero negro del derecho internacional, donde la Administración Bush recluye a los prisioneros de su guerra global contra el terrorismo.

domenica 11 novembre 2007

Qualcuno era comunista.

Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché era disposto a cambiare ogni giorno, perché sentiva la necessità di una morale diversa, perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso, era come due persone in una.

Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici.

E ora? Anche ora ci si sente come in due: da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra il gabbiano, senza più neanche l’intenzione del volo, perché ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.


G.Gaber


Studi USA, II parte

Paris Hilton funziona come antidolorifico.

Secondo gli scienziati dell'università di San Diego, una foto di Paris Hilton avrebbe infatti la capacità di diminuire il dolore nei topolini maschi. Lo studio è stato presentato al congresso della società americana di Neuroscienze: i ricercatori hanno notato che dopo un'iniezione dolorosa i topi maschi passano meno tempo a leccarsi la ferita (segno utilizzato per determinare la quantità di dolore provato) se nella gabbia è presente una foto della show-girl.

Questo effetto, che scompare se la foto viene tolta, non è stato notato nei topi femmina. Inoltre, dalle analisi è emerso che dopo l'incontro con Paris i topi hanno livelli più bassi della proteina c-fos nella parte del midollo spinale responsabile della trasmissione del dolore.


P.S.: Paris Hilton è una zoccola. Scientificamente parlando.

Studi USA, I parte

Le donne a clessidra sono più intelligenti di quelle a mela

Il Pd e il rugby

La presidente della provincia, è stata eletta alla carica di
presidente del Pd abruzzese guidato da D'Alfonso, con la
non partecipazione al voto, per polemica, del 40% dei delegati.
Per una carica "di garanzia" quale quella di Presidente di partito
non è un bell'inizio.
La Pezzopane regalando una palla ovale a D'Alfonso:
“Il rugby è la disciplina che meglio può
riassumere simbolicamente la pratica attiva della politica.
Uno sport in cui ci si butta in mischia senza paura,
si prendono e si danno duri colpi, ma la meta si fa insieme.
Alla fine quello che deve prevalere è il gioco di squadra ed
anche lividi e pesti ci si stringe la mano con lealtà.
Non mi scoraggia quindi il confronto duro.
Questo è solo l’allenamento e la messa a punto di una squadra
che porta la stessa maglia e che sa bene che la partita dovrà
affrontarla compatta per vincere”.

Cioè per il Pd e per la Pezzopane la politica è un
confronto-scontro tra i partecipanti alla partita.
I cittadini sono solo tifosi.

P.S.: nel rugby "le botte" non si danno tra quelli della
stessa squadra. E non ci si mena per chi va a fare meta.
Il rugby è uno sport serio.

venerdì 9 novembre 2007

L'Unef appelle les ètudiants à amplifier leur mouvement

Des annonces qui marquent une première prise de conscience des inquiétudes des étudiants

La ministre a annoncé jeudi 8 novembre une rallonge budgétaire supplémentaire de 11 millions d’euros pour le logement étudiant et de 5 millions d’euros pour la revalorisation de la licence, en écho aux priorités portées par l’UNEF. Les 11 millions supplémentaires sur le logement étudiant vont permettre de donner un coup d’accélérateur pour la réalisation des objectifs de construction et de réhabilitations du plan Anciaux pour 2008.

Des annonces très insuffisantes
Cependant, si elles démontrent une prise de conscience des inquiétudes des étudiants, ces annonces sont insuffisantes au regard des attentes des étudiants et des besoins des universités. Les étudiants exigent également des mesures pour les sortir de la précarité et revaloriser leur pouvoir d’achat. Enfin, les inquiétudes fortes des étudiants sur la loi sur les libertés et responsabilités des universités ne trouvent aucune réponse dans les annonces de la ministre. L’UNEF exige des modifications de la loi et une rallonge budgétaire significative en direction des universités pour garantir le service public.

Une grogne qui continue à s’amplifier : plus de 10 000 étudiants réunis en assemblée générale aujourd’hui
La grogne étudiante s’est encore amplifiée aujourd’hui : 2000 étudiants se sont réunis en Assemblée Générale à Pau, 1500 à Toulouse 2, 1000 à Montpellier 3 et à Nanterre, 800 à Caen, 700 à Nancy 2, 650 à Grenoble, 600 à Metz, 500 à Lyon 2 et à Brest, 400 à Nîmes et à Paris 6, 200 à Besançon et Marne La Vallée 170 à Versailles Saint Quentin, 150 à Strasbourg, Toulouse 1 et Evry…Les premières avancées obtenues par la mobilisation démontrent que l’action collective porte ses fruits. L’UNEF appelle les étudiants à continuer à amplifier leur mobilisation pour converger avec les fonctionnaires le 20 novembre dans la rue.

Des réponses d’ampleur doivent être apportées
L’UNEF appelle le gouvernement à prendre conscience de l’inquiétude des étudiants et à annoncer des mesures à la hauteur de la grogne. L’UNEF demande :
Des modifications profondes de la loi sur l’autonomie des universités
Une rallonge budgétaire et une programmation pluriannuelle des moyens pour les universités
Un plan pluriannuel de revalorisation de la licence
Une augmentation des aides sociales étudiantes dès janvier 2008
Une loi de programmation pour l’amélioration des politiques sociales étudiantes.

giovedì 8 novembre 2007

I valori di una volta

"
Divieti e doveri

Non ci si può presentare da soli ad un'altro amico nostro se non è un terzo a farlo.

Non si guardano mogli di amici nostri.

Non si fanno comparati con gli sbirri.

Non si frequentano nè taverne e nè circoli.

Si è il dovere in qualsiasi momento di essere disponibile per cosa nostra.
Anche se ce la moglie che sta per partorire

Si rispetano in maniera categorica gli appuntamenti.

Si ci deve portare rispetto alla moglie.

Quando si è chiamati a sapere qualcosa si dovrà dire la verità.

Non ci si può appropriare di soldi che sono di altri e di altre famiglie.

Chi non può entrare a far parte di cosa nostra:
Chi ha un parente stretto nelle varie forze dell'ordine.
Chi ha tradimenti sentimentali in famiglia.
"

tratto dai pizzini di Lo Piccolo

Coordinamento degli Associati

- studenti
- tecnici amministrativi
+ precari
+ ordinari

Il nuovo che avanza !

mercoledì 7 novembre 2007

L'ama vi ama...

... in effetti il 77 è un'orgia !

26.000 universitari

Si supera davvero questa cifra.
Già oggi oltre 24.000 studenti hanno pagato la tassa regionale.
Se ci mettete i ritardatari...
D'altronde nelle piazze, nei parcheggi, sugli autobus
si vedono corpi su corpi.
La città è cambiata davvero.

Non solo rom

Lenin da Mosca a Roma,
Fassino da Torino in Birmania.

Migranti anche loro.

martedì 6 novembre 2007

Insisto, con Rodotà

Siccome non sono un giurista, affianco alla mia pulsione
l'opinione del sempre piu' straordinario Stefano Rodotà,
riportando uno stralcio del suo intervento:

"La pressione dell'opinione pubblica non è stata alleggerita
dal decreto. Al contrario, è stata ulteriormente legittimata,
sì che bisogna attendersi che continuerà nei confronti dei prefetti.
Già si annunciano liste di migliaia di persone da allontanare:
questo renderà difficilissimo motivare in modo adeguato
ciascun singolo provvedimento. E i debolissimi giudici di pace,
che dovrebbero controllare questi provvedimenti, non hanno
i mezzi per farlo in modo adeguato, sì che non se la sentiranno
di pronunciare un no. Per non parlare di un successivo ricorso
al tribunale amministrativo contro l'allontanamento,
che quasi nessuno potrà concretamente proporre.
La garanzia giurisdizionale, essenziale in uno Stato di diritto,
rischia così d'essere concretamente cancellata.

Alle norme del decreto bisogna guardare con distacco e
preoccupazione. Con distacco, perché non verrà solo da esse
la soluzione di problemi che, com'è divenuto evidentissimo
proprio in questi giorni, esigono interventi di altra qualità per
rispondere alle legittime richieste dei cittadini in materia di sicurezza.
L'ordinaria convivenza, alla quale il decreto si riferisce,
non è un qualcosa da salvaguardare, ma da ricostruire con
responsabilità e azioni comuni, di cui gli italiani devono essere
i primi protagonisti. Con preoccupazione, perché le norme
del decreto e il clima in cui nasce ci spingono in una direzione
che aumenta la distanza dall'"altro", che favorisce la creazione
di "gruppi sospetti", abbandonando la logica della
responsabilità individuale.

Serve, davvero con "necessità e urgenza", un'altra forma
di tolleranza zero. Quella contro chi parla di "bestie",
o invoca i metodi nazisti. Non è questione di norme.
Bisogna chiudere "la fabbrica della paura".
E' il compito di una politica degna di questo nome,
di una cultura civile di cui è sempre più arduo ritrovare le tracce.
Un'agenda politica ossessivamente dominata dal tema della
sicurezza porta inevitabilmente con sé pulsioni autoritarie.
Ricordiamo una volta di più che la democrazia è faticosa,
ma è la strada che siamo obbligati a percorrere."

'Munnezza

Stanno arrivando le cartelle Tarsu piu' alte di sempre
e tutti si rivoltano ovviamente.
Sono arrivate le cartelle Ici per le aree bianche.
Prg scaduto e vincoli decaduti,
impianto di smaltimento non realizzato,
differenziata sotto il 10%.
Non sono cartelle pazze.
Sono la conseguenza della cecità del voto
e della cecità nel decennio aquilano.
Ora ci si chiede: chi è stato? perchè?
Non si comprende che la vita quotidiana è
condizionata completamente dalle scelte politiche.
Il voto amministrativo è svuotato di senso:
è clientela pubblica e privata, è amicizia,
è parentela.

lunedì 5 novembre 2007

Pog rom

Dico la verità, in questi giorni sto soffrendo moltissimo.
Ho la sensazione che questo paese non abbia gli
anticorpi necessari a "capire" e "contrastare"
eventuali svolte di stampo fascista.
Basta riflettere sulla morte della donna a roma,
a come sia stata "maneggiata"dai media e
dalla politica (con un inseguimento incredibile
tra media e politica...) in maniera spregiudicata.
Ed è stato semplicissimo varare provvedimenti di "emergenza"
sulla sicurezza che non credo abbiano eguali negli ultimi 40/50 anni.

Sono spaventato. La sinistra c'è cascata di nuovo;
ha soffiato sul fuoco pensando di "coprirsi" su un
tema che, aldilà delle parole, non ha saputo
affrontare culturalmente, finendo per provocare
un incendio facilmente cavalcato da fini e co.

E' vero, siamo su una polveriera.
Ma ci abbiamo acceso un falò sopra!
In pochi giorni abbiamo fatto enormi passi indietro.

Oggi è normale abbattere in un giorno il campo.
Oggi è normale espellere in un giorno migliaia
di persone affidando ai prefetti l'atto.
Oggi è normale prendere provvedimenti restrittivi
extra-jus per "pericolosità sociale".
Oggi è "comprensibile" l'ira di chi attua
violenze squadristiche.

Nel 2007 abbiamo già avuto alcuni pogrom (Opera, Milano).
I rom sono tra fuga e deportazione, di nuovo.

prefettocrazia

Buon giorno,
chi l'avrebbe mai detto, un governo di centrosinistra,
con un ministro dell'interno socialista,
spinto da un leader ex-Pci
(ma che non è mai stato comunista, altrimenti si arrabbia),
neo segretario del Pd (Partito Di_fatto),
catapulta l'Italia dalla
democrazia della separazione dei poteri alla prefettocrazia.

D'altronde anche Crispi era di sinistra.

O no?

Buona notte

Il blog è appena nato.
Evidentemente scarno.

a domani