L'Aquila, 06 Aprile 2009

Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.

mercoledì 30 luglio 2008

Fu Bretton Woods

E' fallito il Doha Round, direi definitivamente.
Bm e Fmi sono ormai ai limiti dell'ininfluenza (per fortuna, almeno per il fmi).
Gli speculatori e chi cerca di mettere "al sicure" le enormi rendite degli ultimi anni, stanno abbandonando banche, fondi, monete e stanno tornando sui beni naturali,
petrolio, oro, rame, soia, mais

crisi energetica e crisi alimentare non possono che essere alimentate.

La crisi del liberismo è ormai colossale e sta scaricando tensioni ambientali e sociali di proporzioni abissali.

L'era delle istituzioni di Bretton Woods appare chiusa, nel peggiore dei modi.
A chiuderla alla fine non sono stati i diritti sociali, i diritti ambientali, i diritti dei popoli, i grandi movimenti di liberazione, i paesi poveri...
a chiuderla è di nuovo la rendita, la speculazione, il capitalismo sfrenato.
C'è aria di crisi democratica, c'è aria di regimi...

Dramma!

Anche il sottoscritto è entrato nel facebook!

Si prospettano tempi bui

lunedì 21 luglio 2008

La Leggenda del Piave



Non ha mica torto il Ministro delle Riforme.

Diliberto, il centralismo democratico, la democrazia diretta

Si è chiuso il congresso del Pdci.
Hanno votato tra tutti i congressi 3772 iscritti.
Di questi 3259 hanno scelto la mozione Diliberto.
E' stato riaffermato il centralismo democratico come metodo di "governo" del Partito.
Il Comitato centrale, sede del centralismo democratico, è composto da circa 500 compagni che hanno scelto la mozione Diliberto.
Uno ogni 6,5 votanti la mozione.
Ci hanno messo l'intero partito.
Piu' che centralismo democratico, è quasi la democrazia diretta.

giovedì 17 luglio 2008

Del Turco si è dimesso.

E in questo modo finisce pure il cincischiare di chi pensava di poter "governare"
senza legittimazione alcuna.

Ho fiducia nella magistratura

"Questo non è il comportamento di un gruppo di esaltati. Questo è fascismo». Durante i pestaggi alla scuola Diaz e le torture nel carcere di Bolzaneto, racconta il quotidiano britannico, i poliziotti parlavano in modo entusiastico di Mussolini e Pinochet. I loro cellulari avevano suonerie con le tradizionali canzoni del ventennio. E i prigionieri furono costretti a dire più volte «Viva il Duce» o «Un, due, tre, viva Pinochet». Senza il lavoro del pubblico ministero Enrico Zucca – scrive il Guardian – senza la posizione rigorosa della magistratura italiana, la polizia avrebbe potuto sfuggire alle proprie responsabilità. Tuttavia la giustizia è stata compromessa. Nessun politico italiano è stato indagato, nonostante ci fossere forti sospetti che la polizia avesse agito con la sicurezza dell’impunità».
«Cinquantadue giorni dopo l’attacco alla scuola Diaz», 19 uomini hanno usato aerei pieni di passeggeri per attaccare l’America. Era l’11 settembre del 2001. «Da allora politici che non si definirebbero mai fascisti hanno autorizzato intercettazioni a tappeto di telefoni e email, detenzioni senza processo, tortura sistematica e arresti domiciliari illimitati». Non stiamo parlando di un fascismo messo in atto da dittatori «con gli stivali neri e la bava alla bocca» ma del pragmatismo di politici dalla faccia pulita. «Il risultato però – dice il Guardian – è molto simile. Genova ci insegna che quando lo Stato si sente minacciato, la legge può essere sospesa. Ovunque».

martedì 15 luglio 2008

Regione Abruzzo

Cosa aspettano i consiglieri regionali ad annunciare l'ineluttabilità del voto?



lunedì 14 luglio 2008

14 Luglio



Antimafia

Dicevo ieri sera, ripartiamo da li.

martedì 1 luglio 2008

Pierluigi Mantini.

Se il lodo Alfano prevede la sospensione del processo per le alte cariche solo per la durata del mandato, comunque rinunciabile dall'interessato, potrebbe superare il vaglio di costituzionalita'. Si apre a questo punto la questione, tutta politica, della condotta delle opposizioni e le strade percorribili sono due. La prima e' quella del no deciso, senza se e senza ma, dei promotori della manifestazione dell'8 luglio a Roma (Di Pietro, girotondi, sinistra radicale, alcuni esponenti del PD). Per costoro la norma e' comunque figlia del Caimano, si occupa degli interessi di una persona che vuole per se' un regime speciale dinanzi alla legge, tende a sottrarre, sia pure temporaneamente, la politica dal primato della giustizia. Non c'e' alcuna mediazione ne contropartita possibile. La seconda via possibile presuppone invece la possibilita' di riconoscere che, in alcuni casi particolari, la legge non e' uguale per tutti e determinate cariche dello Stato possono godere di speciali garanzie, purche' ragionevoli ed equilibrate in termini costituzionali. Se il lodo Alfano avesse tali caratteri, e si dovra' valutare il testo definitivo, si potrebbe aprire una riflessione sulle condizioni dell'intesa possibile: sicuramente il ritiro della norma "sospendi processi", forse anche alcune altre riforme utili (statuto delle opposizioni parlamentari, rafforzamento del referendum).