L'Aquila, 06 Aprile 2009

Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.

martedì 6 maggio 2008

Inceneritor

Quello degli inceneritori rapprenta uno dei nodi centrali del programma di fine legislatura che stiamo completando. La formula sarà quella della joint venture pubblico privata. Personalmente sono per una scelta coraggiosa che porti alla realizzazione di almeno due impianti e, possibilmente, anche di tre, la localizzazione dei quali potrebbe essere all'estremo nord e all'estremo sud della costa abruzzese e nella Marsica. La prospettiva consentirebbe di abbattere le notevoli spese di trasporto del pattume. Ovviamente occorrerà predisporre una grande campagna di incentivazione della raccolta differenziata che, del resto, ha senso solo se legata all'utilizzo degli inceneritori, potendo trattare solo i rifiuti secchi.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Sembra che gli inceneritori non siano un argomento che prende. Eppure dovrebbe almeno un po' scandalizzarci il fatto che quando ancora siamo al 16% di differenziata si pensa prima a tre inceneritori che ad una gestione adeguata dei rifiuti e al finanziamento di aziende di compostaggio provinciali nelle quali produrre compost e biogas!!

Luca D'Innocenzo ha detto...

la cosa curiosa è che si teorizza che la raccolta differenziata non ha senso se non ci sono gli inceneritori.
mi pare sia il contrario.
Non riesco a capire peraltro come una regione con così bassa popolazione possa pensare di avere ben 3 inceneritori.
a meno che gli inceneritori non riescano a servire anche le marche (e si spiega quello sul nord teramano), molise e puglia (vastese), campania o frusinate (az)...
mi pare un tema da seguire con attenzione.

Anonimo ha detto...

L'altra sera vedevo (ahimè) la TV e su La7 c'è stata una puntata di exit sui riufti, ben condotta. Ad un certo punto hanno intervistato una delle proprietarie dell'azienda Vedelago (http://www.centroriciclo.com/) che si trova dalle parti di Trento, mi sembra. Quelli riciclano con un impianto moderno, tutto, proprio tutto e la signora domandava al giornalista: ma a che servono gli inceneritori?
Per di più lì dove esistono, per esempio Brescia, la percentuale di differnziato è "stanziale" e non sale più, mentre avrebbero tutti i mezzi e la cultura per aumentarla ancora.
Il famoso tritarifiuti di Bazzano assieme al vagliatore sono mezzi molto importanti per trattare l'indifferenziato, permettendo di estrarre da lì altro materiale riciclabile: noi invece lo usiamo per il tal quale!!!
Vabbè l'emergenza ma qui c'è dell'altro.

Anonimo ha detto...

Lazio batte Abruzzo di misura: 4 a 3. Vincono gli inceneritori laziali

Anonimo ha detto...

Tranquilli ora con la Prestigiacomo cambierà tutto.
Sigh

Luca D'Innocenzo ha detto...

adesso si che sono tranquillo.
un ministro dell'ambiente che ritiene indispensabile il ponte sullo stretto.
credo che l'ambiente sarà uno dei fronti piu' caldi e difficili.
ambiente e istruzione, avremo molto da fare.

Luca D'Innocenzo ha detto...

tornando a bomba, cioè ai nostri di rifiuti.
Se davvero l'obiettivo è riuso e differenziata allora noi dovremmo avere solo il problema di trovare una soluzione per il compost e a quel punto basterebbero i due/tre cementifici che per incenerire il cdr...
chiedo agli esperti in materia lumi...
tanto per capirci se ad oggi a l'aquila non sta partendo ancora il porta a porta è perchè non si sa che farne dell'umido...
quindi ok con cento giardini, cioè i piccoli compostaggi familiari, ma per il resto prima aspettano sistemare il destino dell'umido ...
pare non ce ne sia uno in abruzzo, quindi i comuni che stanno facendo il porta a porta poi in realtà destinano l'umido ad altre regioni, almeno credo.

Anonimo ha detto...

In Abruzzo ci sono solo piccoli impianti di compostaggio, tipo uno a Castel di Sangro e qualcuno in provincia di Chieti. Non so che cosa aspettano Regioni e Province a finanziarne di grandi per investimenti relativamente bassi. Un impianto di compostaggio per soddisfare L'Aquila e Provincia potrebbe costare un paio di milioni di Euro e se posizionato vicino a piccoli paesi con il biogas (perchè oltre al compost si fa biogas) si potrebbero soddisfare le esigenze domestiche.
Io continuo a non capire, non è difficile basta farlo.