La città è stata un semi-deserto. Curioso di vedere i dati degli alberghi.
Il corteo, almeno guardando le immagini che circolano in rete, non ha attratto quasi nessuno.
Il prossimo anno ci mettiamo il Palio degli Asini di Navelli, secondo me va meglio.
A parte gli scherzi.
Una estate disastrosa sul fronte del Turismo (per lo meno così appare, ma tra pochi giorni sapremo meglio).
Ora non basta scrivere e dire a parole turismi, in modo da dare l'impressione che si risponde alle richieste, il problema è cosa si fa. E questa città è sempre più gestita come un paesotto a gestione associativa.
L'Aquila, 06 Aprile 2009
Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.
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2 commenti:
Il vezzo di sputare sulle proprie risorse è un tratto tipico degli aquilani, mi sembra.
Anche per l'Università non si fa nulla affichè sia attraente il binomio città-ateneo aquilano.
I dati delle immatricolazioni crescono ma perchè cresce il numero di giovani che decidono di proseguire la carriera degli studi dopo la scuola e perchè decresce il numero di famiglie che si possono permettere di mandare i propri figli in città più costose (chissà ancora per quanto...).
L'Aquila mi sembra attanagliata da un mix letale di depressione e superbia e la frase più usata è "i finanziamenti che vanno da altre parti"...
Ma d'altronde bisogna, poi, saperli usare bene...
Da parte di uno studente mai integratosi con L'Aquila (e con gli aquilani) e che si sente come un cavallo di troia della costa.
Credo che il Palio degli Asini di Navelli sia una buona iniziativa, ci mettiamo anche i procuratori che vanno porta per porta per procurare il denaro necessariocome si fa per qualsiasi festa di paese?
Altro che alla frutta,ci troviamo in una situazione drammatica in tutti isensi, e il bello è che la Pwerdonanza del 2008 è stata definita "sobria ed elegante", in linea con i dettamireligiosi di Celestino V, e per la contentezza del vescovo Molinari..ma perché non dire che è stata più povera che mai, senza idee e con uno stato confusionale crescente? Caro compagno, vedo la nostra strada sempre più in salita, ma ci dobbiamo rimboccare le maniche ancora di più e lavorare ancora più sodo, è una questione di coerenza con noi stessi e del perché ogni giorno facciamo politica, ma quella vera che sta in mezzo alla gente... fraterni saluti
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