Sinistra democratica, dopo un anno di mediocre amministrazione del Comune dell’Aquila, aveva chiesto di condividere una vera riflessione politica delle forze della coalizione di centrosinistra.
Una riflessione necessaria a ricostruire un vero e proprio patto di coalizione capace di dare un indirizzo politico condiviso e partecipato alla città, coerente con il Programma elettorale delle comunali del 2007.
Sinistra democratica chiedeva e chiede di (rin)tracciare il sentiero della discontinuità con l’era Tempesta e di dare uno slancio all’azione amministrativa.
Sinistra democratica ha chiesto fino all’ultimo al Sindaco e al Pd, forza maggioritaria della coalizione, di saper ricostruire una larga collegialità, dopo i noti fallimenti della teoria dell’autosufficienza del Pd.
Per evitare che la discussione si centrasse solo sui nomi e i posti degli assessorati abbiamo suggerito un “azzeramento politico” della Giunta, uno stop&go imperniato su un vero documento politico-programmatico sottoscritto da tutte le forze di maggioranza. Il tentativo è risultato vano.
L’amministrazione quotidiana è sempre più lontana dal programma del centrosinistra, come dimostrano le resistenze pubbliche del Sindaco alla delibera, proposta da Sd, di riacquisizione da parte del Comune dell’ex-Sercom, o come dimostra lo scontro che la Giunta Cialente ha intrapreso con la Circoscrizione di S.Barbara-Pile (anch’essa a maggioranza di centrosinistra) sull’intero assetto del quartiere, o ancora come dimostra il via libera, senza alcuna modifica e con il solo voto contrario di Sinistra democratica, ai parcheggi cui l’intero centrosinistra si era opposto durante l’era Tempesta.
Allo stesso tempo, l’ipotesi di ricostruire un agire di coalizione delle forze politiche è stata “sequestrata” dalle esigenze pre-elettorali del Pd.
Il risultato è che quella che poteva e doveva essere un momento di verifica dopo un anno di amministrazione, non è una verifica politico-amministrativa, non è neanche un “rimpasto”, ma è semplicemente un “guazzabuglio”. Prima l’ingresso di un assessore tecnico, come scelta del solo Sindaco; poi il secondo tecnico, ancora come scelta del solo Sindaco; ora il cambio di due assessori, come scelta del solo Pd e, neanche il tempo di una prima riunione di Giunta, già il Capogruppo del Pd preannuncia un nuovo round per settembre.
E’ un governo a quote, esattamente l’opposto della collegialità richiesta da Sinistra democratica.
L’Assemblea comunale di Sinistra democratica non ha potuto che confermare la posizione esterna e critica al governo della città. Sd sosterrà gli atti che vadano nella direzione dell’interesse pubblico e continuerà a proporne di propri, in linea con il programma di discontinuità presentato agli elettori dell’Aquila; mentre contrasterà nettamente e chiaramente gli atti che riterrà negativi per la città e per i cittadini.
Nel conflitto cittadino tra “diritti urbani” e “rendita immobiliare”, presente in tutte le città, Sinistra democratica continuerà a rappresentare i primi, anche se questo comporterà nuovi contrasti con la Giunta.
Non è un dichiararsi all’opposizione e non sarà certo “l’ultimatum” del capogruppo del Pd ha guidare le scelte di Sinistra democratica. Il Pd e il suo capogruppo Di Stefano, che come una novella Penelope ha già sfasciato la tela da lui appena realizzata, decidano piuttosto cosa il Pd intendano essere: garante di tutti i disastrosi progetti dell’era Tempesta o dell’interesse pubblico?
Sd non trasformerà mai la sua autonoma rappresentanza, il suo “pensiero critico” e la visione programmatica con al centro l’interesse pubblico, semplicemente in una quota.
Sinistra democratica aveva proposto di mettere al centro metodo e merito, non solo poltrone.
Il Sindaco e il Partito Democratico hanno negato metodo e merito ed hanno impedito una vera riflessione collegiale, trasformando Palazzo Margherita in una sorta di “privè”.
Tocca dunque ora solo al Sindaco e al Pd, e alla loro nuova Giunta, dimostrare che ci sarà anche un cambiamento nelle scelte politiche e nella capacità amministrativa.
L'Aquila, 06 Aprile 2009
Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.
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