L'Aquila, 06 Aprile 2009

Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.

martedì 15 aprile 2008

La Sinistra.

Lo choc è senza precedenti.
Stavamo intuendo durante il voto, ma le proporzioni sono abissali.
Il popolo della sinistra è andato a votare, dopo aver votato per anni Prc, Pdci, Ds, dicendoci, sto con voi, mi fa schifo, ma questa volta devo votare idv, devo votare pd....
incredibile la dimensione del flusso, attendiamo i dati statistici, ma è evidente a tutti.
Un flusso che fa credere che il Pd abbia retto (ed invece perde radicamento reale) e che fa scomparire la sinistra. Un flusso che non basta a frenare la dirompente vittoria di berlusconi e della lega, ma che permette di far scomparire la rappresentanza politica della sinistra.
Un capolavoro politico di chi sapeva che avrebbe perso e sapeva che stava perdendo, ma ha deciso di far vincere Berlusconi, pur di cancellare tutto il resto e rimanere da solo a giocarsi il futuro di ciò che rimarrà dell'Italia. Un introiettamento non solo del modello americano, ma della politica come un "match", un gioco televisivo in cui uno vince e uno perde e il ruolo dei cittadini è decretare chi vince e chi perde, non come ci si fa rappresentare.
Una deformazione della rappresentanza, così come l'avevamo teorizzata, di dimensioni inaudite. Una deformazione della vita costituzionale italiana di dimensioni "bibliche".
Veltroni non si fermerà, vuole cambiare la Costituzione, ha nel dna l'antipolitica della "politica mediatica", la finzione che è in mano agli editori e ai proprietari.
Sarà durissima.
Sarà dura indagare la "leggerezza" del voto.
Sarà dura metabolizzare non il nostro choc, ma lo choc di chi ha votato per far scomparire la sinistra mentre pensava di votare per non far vincere berlusconi, di chi ha votato pensando di
stare a sinistra, di avere un luogo e una rappresentanza comunque e che oggi non sarà darsi pace dell'aver contribuito a consegnare il parlamento e il governo intero a forze alla mercè del Dipartimento di Stato americano e delle sue propaggini incacrenite di Bretton Woods.
Noi indagheremo, ci confronteremo, da qualche parte ripartiremo, con le nostre forze e con i
nostri corpi, ma non saremo merce al servizio di nessuno.
Questo parlamento non solo non avrà comunisti e socialisti ad animarlo, questo parlamento non avrà una forza chiaramente pacifista, in un paese a maggioranza pacifista.
Questo è un parlamento di guerra, Dio ce ne scampi, se esiste.
Questo parlamento avrà solo un manipolo democristiano con le radici ben piantate nella costituente e nella costituzione.
Cominciamo a capire come la difendiamo. Cominciamo da qui.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bene, comincio ad indagare sulle cose che dobbiamo buttare nel cestino:
- la classe dirigente dei quattro partiti, nazionale e locale, me compreso
- il bertinottismo. mi dispiace per lui, ha stoicamente tenuto in piedi una campagna elettorale, è persona colta, preparata, ma è la sua ennesima, e questa volta tragica, sconfitta. La sconfitta del "partito liquido" o addirittura "gassoso" che si "contamina" e la sconfitta del post-modernismo (robe da ricchi, da 3% della popolazione appunto), frikkettonismo. La gente decresce da anni ormai e noi siamo rusciti nell'impresa di andargli a dire che è meglio, che il progresso e la modernità (di cui la sinistra è sempre stata paladina, espressione naturale, sorella gemella) erano di destra. Il frikkettonismo la nostra risposta anitmoderna alle problematica globali.
- l'autosufficienza, ognuno qui crede di essere un partito o un qualcosa a sinistra. sia esso il pdci, fino ad arrivare al singolo consigliere comunale rifondarolo. ognuno pensa di essere più importante di tutti. l'indivudalismo è sconfitto, vincono la socialità leghista, l'identità nazionale, i valori universali di cui ognuno si fa portatore piuttosto che il nostro relativismo laico. quali sono i nostri valori? uguaglianza, fraternità, giustizia sociale, abbandonati perché l'universalismo ottonovecentesco è male
- come giustamente osservato da qualcuno, quando interi partiti si mobilitano per salvare un orso disperso nelle alpi venete, o quando si candida vladimir luxuria (non per niente, potevano candidarla dove abita) in sicilia tanto per provocare.. beh.. la gente ha cose più serie a cui pensare..
- basta co sti cazzo di "operai e precari" (non con quelli in carne ed ossa ma quelli che ci ostiniamo a rappresentare, come roba nostra peraltro), ne parliamo senza nemmeno sapere di che si parla. bisogna stare con loro, bisogna aprire ponti con la piccola imprenditoria, con la piccola borghesia con tanti tanti strati sociali (ma noi ne abbiamo teorizzato la scomparsa..).
vabbè, basta.. le butto lì, credo sarà dura ricostruire, non avendo rappresentanza politica (e quindi mediatica) il nostro popolo si disperderà, ci dimenticarà.

Anonimo ha detto...

Ciao Luca, non ho parole e, quindi, ti scrivo con quelle di un mio amico:
"Milioni di persone a destra e a sinistra non avranno rappresentanza nel nuovo Parlamento. Sono precari, ecologisti, disoccupati, giovani. Lasciarli fuori dal Parlamento mentre dentro ci sono un centinaio tra condannati, prescritti, indagati e rinviati a giudizio non è una buona idea."

Giusi

Anonimo ha detto...

voglio un commento sulle dichiarazioni di DILIBERTO

Anonimo ha detto...

Caro Luca,
alle comunali di Roma la SA si presentava coalizzata con il resto del centro sinistra e quindi qui non c'era voto utile che tenesse. Ciò nonostante ha raccimolato un 4,5% contro l'11,75% che PRC, PdCI e Verdi avevano complessivamente ottenuto alle precedenti amministrative, cioè solo due anni fa. E questo senza contare il peso elettorale che a Roma poteva avere l'area della ex-Sinistra DS. Si tratta certo di amministrative, ma credo che il voto di una città politicizzata come Roma valga qualcosa anche in una analisi più generale.

Sinistra Arcobaleno non ha perso per colpa di Veltroni, ha perso e basta... sicuramente come metodo politico, speculare a quello del PD, ma anche come PROGETTO politico. Il 3% alle politiche e ancora di più il risultato di Roma testimoniano che SA ha raccolto solo l'elettorato del PRC, per di più rosicato dall'esperienza fallimentare di governo, dalla presenza delle liste trotzkiste, dall'assenza della falce e martello e solo per ultimo anche dal voto utile.

Gli elettori dei Verdi e gli ex-elettori DS hanno preferito il PD a SA perché, nonostante tutto, sentivano più loro Veltroni che non Bertinotti, più vicino il PD che quella che deve essere sembrata semplicemente una trasformazione del PRC.

Purtroppo, e sottolineo purtroppo, la sinistra unita non c'è non per colpa della classe dirigente, della legge elettorale o dei tempi stretti, ma proprio perché non esiste nel paese, nella testa degli elettori.

I Verdi faranno le loro considerazioni sul futuro, il PdCI le ha già fatte e il PRC non so ma, per quanto mi riguarda, credo che SD debba riprendere il cammino interrotto all'ultimo congresso DS, dalla promessa di costruire una forza del Socialismo Europeo, oggi ancora più indispensabile per costruire una opposizione sociale non solo al governo, ma al PARLAMENTO più clericale, più conservatore e più clientelare che l'Italia repubblicana ricordi.

Se si fa in fretta c'è ancora un anno intero per recuperare quel mondo a sinistra che SA non è riuscita e non poteva rappresentare. Poi ci sono le europee e un nuovo e vero Partito del Socialismo Europeo avrà un banco di prova per dimostrarsi indispensabile per istanze e per voti a qualsiasi progetto alternativo alla destra.

Questa è l'unica strada ancora percorribile, le alternative rischiano di mettere per sempre in discussione l'esistenza stessa della sinistra in Italia...