L'Aquila, 06 Aprile 2009

Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.

mercoledì 2 aprile 2008

E' davvero Silvio il problema?

O non siamo forse noi e la nostra assenza di coraggio politico.
E' davvero Silvio, o meglio solo Silvio, il problema?
Certo Berlusconi è un incubo, un disastro, una sciagura, una iattura, come lo è Fini, per motivi diversi.
Ma Berlusconi è stato usato come un totem dietro cui nascondere la devastazione di ogni tessuto collettivo, di ogni modello progressista.
La Sinistra in Italia non c'è piu', c'è solo un lumicino di speranza per poter provare a ricostruirla, daccapo.
In questi anni, coperti dallo spauracchio berlusconi, il popolo della sinistra non ha visto, ha fatto finta di non vedere o semplicemente non ha potuto vedere la liquidazione della sinistra e la consegna dell'Italia alle oligarchie capitalistiche e notabilari.
Negli ultimi 15-20 anni l'Italia è il paese che, insieme agli Usa, nel mondo ha visto ampliarsi di piu' le divaricazioni sociali tra i "possidenti" e la popolazione.
L'Italia è il Paese "sviluppato" con il maggior tasso di precarietà e precarizzazione del lavoro.
L'Italia è il Paese che investe l'1% del Pil nell'Università pubblica, la metà della media europea.
In Italia la spesa militare è aumentata vortiginosamente, anche negli ultimi due anni, con i ministri Parisi e D'Alema che riteniamo sempre tra i "migliori" (e forse lo sono, sig!).
La Scuola e l'Università resistono come possono per una cultura dell'autonomia e della responsabilità dei lavoratori (t.a. e docenti) e degli studenti che continuano a tenere in piedi l'idea dei luoghi di tutti e per tutti, ma in troppi, fino ai Veltroni di turno, parlano di "poche eccellenze"...
I Salari "coprono" lo stesso potere d'acquisto degli anni '60; i diritti sono allo stato pre- Statuto dei Lavoratori; la differenza tra salari e accumulazione è allo stesso livello del '56.
Tutto questo è accaduto dal 90.
La domanda che mi pongo è sempre la stessa: la sinistra dov'era?
Era a dividersi su simboli e nomi, ma la sinistra in Parlamento, nel governo e nel Paese dov'era.
I Ds hanno fallito la loro "storia". E la sinistra nei Ds ha fallito l'obiettivo di tenere saldo il partito di "sinistra" a sinistra.
Non ci siamo riusciti, abbiamo fallito e con noi hanno fallito i Ds.
C'è stato una sola fase in cui sembrava fossimo capaci di invertire la rotta, da Genova al Circo Massimo fino al 15 Febbraio globale contro la guerra. Ma siamo stati sconfitti. Sull'altromondismo ci hanno portato in canzone, ci hanno lusingato ed hanno fatto finta di ascoltarci, ma finita la spinta del movimento siamo stati massacrati, l'ondata liberista e capitalista è stata travolgente ed ha comprato tutti, i partiti e i cittadini, anche quelli di sinistra. Sulla guerra ci hanno sfidato a viso aperto, avanti tutta, contro i popoli. E' la torsione autoritaria globale.
Berlusconi è solo un interprete di questa torsione. Veltroni ne è un altro.
Sul modello di democrazia Veltroni è addirittura piu' berlusconiano di berlusconi, parole, vuoto, cinema, come dice nello spot.... vedo vedo vedo vedo ad un certo punto addirittura "sento".
Sono schifato.
E non mi spaventa Berlusconi. nè Veltroni.
Mi spaventa la consapevolezza del popolo della sinistra. Mi spaventa la durezza di una impresa che sarà necessaria: la ricostruzione di un conflitto sociale e politico e la sua riconnessione ad una rappresentanza sociale e politica.
Conflitto e rappresentanza, come ieri, come sempre, come nelle migliori lotte che abbiamo fatto, nell'Università (udu), nel territorio (terzo traforo), nella società (statuto dei lavoratori).
Dobbiamo rimettere in piedi le linee di conflitto e contestualmente gli spazi della rappresentanza.
Questa è l'impresa, il Pd è solo un illusione, un v(u)oto a rendere, una faccia presentabile della stessa devastazione sociale e democratica.
Questa sfida vale tutto.

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