L'Aquila, 06 Aprile 2009

Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.

lunedì 28 aprile 2008

Crac

Ora il crac è completo.
Chissà se Veltroni pensa ancora che non lo riguarda.
Sarà anche qui colpa di Prodi e del "prodismo"?

P.D.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Qualcuno sa dirmi perchè veltroni non è andato in africa? Da segretario dei ds non ha ottenuto un grande risulato.... Da segretario del pd ha avuto il merito di far rinascere berlusconi e di far uscire la sinistra dal parlamento. A questo punto è evidente che anche come sindaco di roma non abbia brillato. Un curriculum invidiabile...
B.

Anonimo ha detto...

Forse è colpa dell'aver candidato Rutelli. Tu, Luca, l'avresti votato o avresti solo evitato Alemanno.
Non si può più votare contro, io voglio votare "per"

Anonimo ha detto...

Anonimo...credo sia anche dal punto di vista logico considerare prima la sinistra stessa responsabile della propria uscita dal parlamento...sai, la famosa corda che si spezza...
Per quanto riguarda Roma, direi che non è il punto più esatto per continuare critiche astiose verso Veltroni. Direi che lì è tutta roba di Rutelli, altrimenti ci sbatteva anche Zingaretti

Luca D'Innocenzo ha detto...

'mbè luigi, non sono d'accordo.
Cioè certamente la sinistra è essa stessa responsabile (anche se c'è un co--- di responsabilità...) della sua uscita dal parlamento.
Ma la corda non è sufficiente per spiegare. Non è sufficiente per nulla.
Però Luigi se uno mette in piedi una strategia che prevede:
l'accelerazione delle primarie quando c'è un premier;
l'asse con Berlusconi per impedire la legge "alla tedesca" e favorire invece una uscita bipartitica;
la scomparsa della "rappresentazione della sinistra" attraverso il prosciugamento giocando sul sentiero dell'antiberlusconismo profondo della sinistra, che c'è anche se non si evoca;
la leggerezza del confronto con l'avversario, evitando quindi di far vivere berlusconi come un vero problema, un pericolo e quindi liberando il voto "riformista" e "moderato", facendogli insomma percepire che non era poi un dramma votarlo (prodi era l'opposto, confronto duro, il paese si divideva, alternativa secca);
la scelta di palazzo a favore di rutelli, suggellata dall'altra scelta di palazzo del ticket con la sentinelli, in linea con la scelta di palazzo della rottura condivisa tra veltroni e bertinotti (mentre prodiani da un lato e verdi-pdci-sd dall'altro invocavano dialogo....), insomma l'alchimia della casta che si fa lo scontro dentro e piazza pedine utile al disegno, il metodo bettini-marini in sintesi.

Tutto questo ha sradicato l'elettorato dell'unione con l'unione, non era difficile vista la delusione comunque già in corso, ma ha fatto di piu', l'ha sradicato e la reso libero, talmente libero da spingere da un lato a votare "liberamente" a destra e dall'altro a "punire" la sinistra e il pd.

Insomma alla fine contano i risultati: non solo non era pareggio, ma neanche "vicinanza", il distacco piu' alto di sempre; la scomparsa della sinistra; la perdita di roma, cinedominata da veltroni (se è colpa di prodi e non di veltroni l'italia perchè roma non è colpa di veltroni?).
Alemanno, come le clientele al sud, come la lega e cl al nord, era il corpo del territorio, la sua rappresentazione plastica, la sua identificazione e quindi la sua "protezione".
Di fronte a questo una schieramento di sradicati, proiettati dalla storica cultura del radicamento profondo dell'italia (i sindacati piu' grandi, la chiesa cattolica, le associazioni e i movimenti piu' vasti) alla mediatizzazione non ha retto.
Chi ha cercato protezioni alle sue paure ha trovato "le garanzie" del sud, alemanno, la lega, di pietro, (meglio l'originale della fotocopia, ...) chi ha cercato libertà dallo stato ha trovato fi e cl (meglio l'originale della fotocopia ...), chi cercava populismo aveva berlusoni in carne e ossa (meglio l'originale della fotocopia ...).
L'Italia ha una profonda cultura della solidarietà radicata nei soggetti di cui sopra (sindac, associ, movime, cattolicesimo) che si oppone quotidianamente all'individualismo.
L'unica base per battere le pulsioni dell'individualismo è richiamare quella cultura, risvegliarla, tenerla in piedi, come ha sempre saputo fare prodi e il "prodismo",
mettersi nella competizione con un "individualismo debole" è scegliere il terreno delle destre e favorirne una vittoria senza precedenti (meglio l'originale delle fotocopie...)
Sarebbe utile prenderne atto.

Luca D'Innocenzo ha detto...

scusate gli errori/orrori d'italiano

Luca D'Innocenzo ha detto...

in questo contesto mi pare che l'elettorato percepisca tutti come "traditori" del mandato per cui erano stati votati.
Ha tradito bertinotti, prendendosi la camera e indebolendo la capacità di incidere dei ministri della sinistra, hanno tradito i ministri della sinistra (bianchi, mussi, pecoraro, ferrero... si ricorderanno per cosa?), ha tradito rutelli colpevole di aver indebolito l'unione e prodi dopo due secondi dal voto (il programma non è un vangelo disse, piu o meno), tradendo il programma (dico), attaccando parti dell'unione (nuovo conio), etc..etc.. ha tradito veltroni, flirtando con berlusca, attaccando prodi, attaccando la sinistra; gli esponenti dell'unione hanno via via tradito i movimenti, hanno tradito le promesse fatte ai sindacati, hanno tradito la comunità omosessuale, hanno tradito i girotondini antiberlusconiani, hanno tradito i pacifisti, hanno tradito la magistratura, hanno tradito il mondo universitario, etc...etc... che hanno fatto? due lenzuolate e fine della storia.
C'è poco da fare, serve davvero la palingenesi, l'azzeramento di questa "classe dirigente", i finti nuovi compreso, e una lunga ricostruzione della sinistra a partire dal radicamento sociale esistente e che va salvaguardato e aiutato in questa difficile fase si troverà ad affrontare...

Anonimo ha detto...

Sulla conclusione (l'azzeramento) mi trovo d'accordo. Sul percorso per arrivare alla stessa, no.
Walter Veltroni non ha mai avuto nei suoi progetti quello di lasciare precocemente il Campidoglio, candidarsi alla guida del Pd, far cadere il governo prodi per poi candidarsi con un distacco larghissimo da recuperare.
E' successo (le cronache parlano di questo...) che nella primavera dello scorso anno sia stata PRECIPITOSAMENTE accelerata la nascita del PD dai vari Fassino, Rutelli, D'Alema etc etc per dare una stampella al governo prodi che era alla canna del gas dal giorno successivo al suo insediamento.
Ciò premesso dunque è chiaro che l'errore principe è stato quello di costituire un governo (con quelle contraddizioni culturali...) senza maggioranza, avendo fatto finta di aver vinto le elezioni che invece erano state pareggiate dopo aver, grazie alle sparate fiscali di parte dell'estrema sinistra, perso un vantaggio enorme.
L'accelerazione alla nascita del PD (che ricordo benissimo, Prodi vide, giustamente, come un pericolo...) è stato il secondo errore voluto da chi ha poi spinto la candidatura alla segreteria di Veltroni per mettersi dietro e...rispuntare al momento opportuno (ora) senza aver affrontato la sfida delle primarie (che vista la popolarità, avrebbero sicuramente premiato comunque Veltroni).
Veltroni è tutto, tranne che stupido e buono e questo lo sapeva...e a me sembra logico che lui abbia giocato la sua partita e considerando che
-la convivenza tra sinistra e centro era diventata insostenibile (non voglio sapere per colpa di chi...),
-la frammentazione politica era benzina sul fuoco della cultura del veto,
-la popolarità del Governo era la più bassa della storia,
-c'era e c'è all'orizzonte un referendum che potrebbe far diventare "bi-partitico" il nostro sistema politico
la scelta della separazione dalla sinistra comunista era la più logica e la benvenuta per non arrivare al risultato di ottenere lo stesso una sconfitta (sfido chiunque a dirmi che con la riproposizione dell'unione ci sarebbero state speranze di vittoria), un'uguale frammentazione politica e sicuramente un risultato peggiore per il Pd.
Io credo che non ci si debba dimenticare che per la logica dell' antiberlusconismo abbiamo sacrificato governabilità pagando il pegno dell'immobilismo del governo Prodi. Dimenticarsi questo vuol dire far torto alla storia. E la storia credo ci insegni che se molto probabilmente, alla sconfitta dei progressisti nel 1994 avessimo dato seguito con una politica di alleanze di quel tipo, non avremmo bisogno, oggi, di dover totalmente cambiare classe dirigente per poter rendere finalmente credibile un messaggio riformista che, se portato dai dirigenti di oggi, che vengono da dieci anni di liti, immobilismo, dirigismo e tassazione, sicuramente non arriva all'elettorato.
Chiarito questo punto sulle alleanze (e non credo che i Prodiani tornerebbero indietro...)credo sia ovvio che il Pd abbia provato a pescare alla sua sinistra e alla sua destra.
Il fatto che non sia riuscito a pescare alla sua destra è, secondo me, dovuto proprio a questa questione di "credibilità". Il fatto che invece abbia "svuotato" la sinistra non può essere una colpa ma solo un merito. E vedere questo svuotamento come unicamente frutto della logica del "voto utile" è abbastanza riduttivo (visto che dal Pd non sono venuti molti richiami al voto utile ma sono bensì venuti da Berlusconi). Piuttosto ci sarebbe da chiedersi se un'elettore di sinistra (che non è necessariamente ecologista...) potesse votare Pecoraro Scanio (dopo tutto il casino dell'immondizia...), potesse votare un partito che per pretesto ideologico ha combattuto una riforma sul welfare voluta da milioni di lavoratori, potesse votare una sinistra che brancola nel buio difronte alla necessità di dare risposte serie e non filosofiche ai problemi di immigrazione e criminalità e soprattutto potesse votare una nomenklatura divenuta rappresentazione solo di un gruppo di intellettuali radical-chic staccati dai cancelli delle fabbriche e dai nuovi poveri (i primi che sentono ad esempio i problemi della sicurezza).
Credo che l'elettore di sinistra non abbia avuto punti di riferimento reali nell'arcobaleno che, come il PD, è la carta giusta giocata forse troppo presto.
Ma secondo te, con Diliberto e Rizzo dove si va a finire?

Finisco poi con Roma...l'ho detto ai miei amici romani...se fossi stato lì probabilmente non avrei votato Rutelli. E molti hanno fatto come me.Il fatto che Rutelli abbia perso, non è la sconfitta del Modello Roma di Veltroni e non è la sconfitta della strategia...ma è la sconfitta del personaggio (non si può ricandidare uno dopo 13 anni!!!), della logica dell'eterno perpetuarsi delle oligarchie ed è probabilmente il frutto di un mancato voto al ballottaggio di una parte della sinistra che si è sentita "cannibalizzata" dal Pd.

Anonimo ha detto...

Ah, ovviamente nella frase "alla sconfitta dei progressisti nel 1994 avessimo dato seguito con una politica di alleanze di quel tipo" manca un NON tra 1994 e avessimo

Unknown ha detto...

una riforma voluta da milioni di lavoratori come un presidente del consiglio voluto da miglioni di lavoratori.. chi di spada ferisce..

Unknown ha detto...

http://waltervaiinafrica.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Matteo, non la chiamo ferita di spada...la chiamo democrazia