L'Aquila, 06 Aprile 2009

Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.

giovedì 28 febbraio 2008

Pausa

Mi sono preso una decina di giorni di pausa dalla blogosfera.
Il mondo fuori dalla blogosfera è un tritacarne,
la provincia è devastata, intrappolata tra personalismi e
piccole rendite di piccole posizioni.
Qui la spinta alla trasformazione è eversione.
Tutti fermi a guardarsi l'ombelico, a difendere se stessi, a proteggere le proprie certezze,
a tenere sotto controllo piccoli suppellettili di mondo, confondendo questi con il mondo,
invece che a far esplodere i processi di partecipazione,
di costruzione collettiva, di militanza attiva, di trasformazione, di conquista ...
tutti a chiedersi chi si è e che/come/dove si conta e pochi a chiedersi chi si è
collettivamente, chi si è come classe, chi e cosa si rappresenta...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A ragione...intendo le domande che ci poniamo...Non credi?

:)

Gab

Anonimo ha detto...

Qual e' e quanta e' la permeabilita' social dei cambiamenti politici "grandi", quanto e' la voglia delle persone di poter "cambiare" e la consapevolezza che solo collettivamente si puo' cambiare.
Rimane un sottobosco di "paura" politica che non permettera' mai a tutti di assumersi una responsabilita' collettiva nel momento del voto. E perche'?
Analisi che partono dalla storia repubblicana d i questo paese, dove il bipolarismo che veltrusconi vuole portre non e' altro che il riproporsi del basso-energetico(minor sforzo mentale possibile) duopolio DC-PCI .
La delega in Italia si consuma come una delega al bene o al male.