L'Aquila, 06 Aprile 2009

Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.

mercoledì 19 dicembre 2007

Terapie adeguate

Roma, 18 dic. (Apcom) - "Sono contento che sia andata così, perché l'istituzione del registro delle unioni civili a Roma, come altrove, sarebbe stata un'autentica forzatura". Così l'arcivescovo Elio Sgreccia, presidente della Pontificia accademia per la vita, si dice soddisfatto del voto nel consiglio comunale di Roma che ha bocciato la proposta pro-unioni di fatto.

In una intervista a Repubblica, Monsignor Sgreccia osserva: "E' un voto che rispetta in pieno i sentimenti che la stragrande maggioranza degli italiani e che gli stessi romani nutrono verso la famiglia tradizionale formata dall'unione tra un uomo e una donna. Peccato che tematiche così delicate siano diventate ostaggio di determinate ideologie. Ma per fortuna alla fine il buonsenso prevale sempre".

"Il voto di ieri - rileva Monsignor Sgreccia - era molto atteso. Ma poi è stata la stessa politica a prendere atto che, portando avanti certe istanze, non si va da nessuna parte. E sono proprio contento nel vedere come si è espresso il Consiglio comunale".

"Le coppie di fatto - conclude - sono situazioni sopportate nella maggioranza dei casi per tanti motivi: mancanza di lavoro, di abitazione, di stabilità socio-affettive. Ma sono gli stessi interessati che, appena superati questi problemi, preferiscono regolarizzare la loro posizione con il matrimonio". Quindi "le coppie di fatto vanno aiutate a superare le loro momentanee difficoltà per accompagnarle al matrimonio. Chi ha particolari tendenze sessuali, come gli omosessuali, non va discriminato, ma aiutato con interventi di tipo psicologico e con terapie adeguate. Sempre nella discrezionalità e nell'accoglienza e soprattutto senza battaglie ideologiche

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