L'Aquila, 06 Aprile 2009

Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.

giovedì 11 febbraio 2010

Ho fiducia nel Dipartimento.

Non giudico il Commissario, non giudico la Magistratura.
Si accerti tutto.
Lo si può fare serenamente senza travolgere tutto ?

Togliere agli italiani la fiducia nel Dipartimento di Protezione Civile è come disboscare gli Appennini.
Le frane saranno peggiori.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

tanto tutto è showbiz.. figurati se qualcuno pensa alle conseguenze di quello che fa

Anonimo ha detto...

Salve.Sono di Massa.In questi giorni il sisma in Emilia fa tremare anche noi.Oggi le scuole sono chiuse.
Si parla di vigilanza e prevenzione sempre quando succedono questi fatti. Ma in realtà,se la realtà la guardiamo dritta negli occhi, è un altra, almeno qui da noi.Legga qui di seguito.

2012-Dopo la violenta scossa di martedì mattina, avvertita in tutto il Nord Italia e con epicentro in provincia di Modena, il paese di Cavezzo sta subendo il fenomeno della liquefazione delle sabbie.

Il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Modena e Reggio Emilia spiega così il fenomeno: "La liquefazione è un fenomeno che spesso accompagna i terremoti di forte intensità (superiore alla magnitudo 5 della scala Richter): consiste nella perdita di resistenza di terreni saturi d'acqua sottoposti a sollecitazioni sismiche, in conseguenza delle quali i depositi terrosi raggiungono una condizione di fluidità pari a quella di una massa viscosa a causa delle fortissime pressioni dell'acqua nei pori.“

2009 un sunto di quanto potrebbe accadere oggi:

Zona paludosa, presenza di numerosi canali di bonifica, rischio di “liquefazione” del terreno in caso di sisma, pericolosa vicinanza all’autostrada e scarso ricambio d’aria. Nell’Italia degli edifici arroccati sui fragili fianchi delle colline o disseminati nelle valli solcate dai fiumi, violando spesso le più elementari regole di tutela del territorio, c’è spazio anche per un ospedale progettato sulle sabbie mobili. I presupposti per definire incompatibile il luogo dove sorgerà il nuovo nosocomio unico delle Apuane, nei pressi di Massa, infatti, ci sarebbero tutti. Almeno stando a quanto illustrato dalla perizia del geologo Riccardo Caniparoli, allegata al ricorso al Tar presentato da un comitato di 5.000 cittadini, preoccupati per le ricadute sull’ambiente e la salute di una tale realizzazione...

Un esempio? «In caso di terremoto la struttura, anche se costruita per resistere alle scosse sismiche, affonderebbe o si adagerebbe su di un fianco e sarà certamente completamente inagibile», spiega il geologo.

E e se è vero che la vita vale qualcosa...