Cambio, la sera prima, per l'ennesima volta, luogo di ospitalità.
L'Aquila, un comodissimo divano.
Cena a base di riso nero e melograno, il limoncello della mamma di sara per chiudere.
Lavatrice a 1000 giri con doppia centrifuga, per la camicia da asciugare in una notte, ripresa dal container. Stirata tiepida e leggera alla giacca riestratta integra dalla macchina, cravatta lilla-rossa, jeans già lavati e stirati.
Collegamento ad internet, stampa di ultime cose da aggiungere al dossier da lasciare in procura. Per fortuna la mia mail e una storia collettiva lasciano traccia di tutto, tempi, date, nomi, luoghi, costi.
Sguardo veloce a norme, carte, lettere, atti, verbali.
Barba. Tre passate, a raso intorno allo zigomo, lunga sul pizzo, corta per il resto. Una tisana delle quiete, una tazza di camomilla. Provo a dormire. Le prime ore è difficile, poi meglio del previsto. Mi alzo, mi aggiorno, mi ristampo i primi 5 articoli del decreto 29, mi preparo, faccio colazione, sono nervoso. Integratori di sali minerali, non si sa mai.
La cravatta come sempre, nei suoi rari utilizzi, è splendida. Esco, aspetto i miei avvocati e daniela. Direzione bazzano, caffè, poi in procura. Troppi giornalisti, troppe telecamere. Un saluto a tutti, corretti nell'accettare di parlare solo con gli avvocati. Fotografi e cameramen un pò troppo invasivi. In procura ci attendono.
Cordialità, qualche espressione di sorpresa, tutto abbastanza lineare.
In uscita, si accalcano, anche stavolta semplicemente con gli avvocati.
Io vado a salutare delle amiche che erano sul posto-
Finite le interviste alla spicciolata vengono a chiacchierare con me. Qualche battuta sulla questione politica, sulla giunta, sul Comune. Preoccupazioni diffuse, io tranquillizzo "il sindaco sta stringendo i tempi, a breve ci saranno novità".
d. "Torni a fare l'assessore?", r. "parentesi chiusa!"
d. "Parentesi chiusa con la politica? " r. "parentesi chiusa con l'assessorato, non certo con la politica!"
Si torna a casa, qualche servizio tv. Preparo una minestrina (sigh!!).
Nella casa c'è una influenzata (sarà H1N1 ? vabbè dice Fazio tutto tranquillo....ometto di vigilare sul ceppo che tempo fa, dall'altra parte del mondo, ha generato il virus.....) un altro, tamponato, con il collare, momentaneamente al pronto soccorso ed io, iscritto nel registro degli indagati. Una calda minestrina.
Che giorno strano, dice lei. Perchè invece gli ultimi 7 mesi ti son parsi normali, dico io.
In fondo questa è una casa, questa una cucina, questo un frigo. Certo un interrogatorio non è propriamente una cosa che capita spesso, ma mi pare un giorno migliore di altri, visto quelli che abbiamo passato.
L'Aquila, 06 Aprile 2009
Le parti del nostro animo che la guerra ci ha strappato, ritorneranno al focolare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
la classe non è acqua a quanto pare.
a.l.
Posta un commento